Il percorso di qualificazione della Germania verso i Mondiali di Russia 2018 è stato un percorso da record.
La squadra di Joachim Löw infatti, ha chiuso il suo girone con un bottino mai fatto registrare prima: 10 partite giocate, tutte vinte, senza mai incappare in una battuta d’arresto.
E poi, in quelle 10 partite, oltre ai 30 punti sono arrivati 43 gol e sono stati solo 4 quelli presi dai tedeschi: insomma, una vera e propria macchina da guerra che arriva anche da un’estate trionfale.
I tedeschi si sono aggiudicati le due competizioni principali disputate nei mesi estivi, con due squadre profondamente diverse, ma tutte con elementi già nel giro della nazionale maggiore.
La Germania ha vinto l’Europeo Under 21 con i suoi giovani, battendo in finale la Spagna, e la Confederations Cup con una nazionale praticamente sperimentale, con i big a riposo. E, contestualmente, alla ripresa delle qualificazioni ha poi riproposto in campo i suoi big, tenendone anche a riposo qualcuno.
Insomma, come faceva notare qualcuno, la Germania ha così tanta abbondanza di talento e giocatori utili alla causa che potrebbe presentare ben 4 squadre diverse per i Mondiali, tutte abbastanza competitive.
Partiamo dalla rosa dei titolari, quella formazione base che probabilmente costituirà l’ossatura della squadra che si presenterà in Russia: Neuer – sempre che l’infortunio non sia più grave del previsto – in porta, Hummels e Boateng in mezzo, Hector e Kimmich sugli esterni. Kroos e Khedira (anche lui, però, un po’ in calo in questo periodo) in mezzo al campo, e poi l’incredibile talento dietro le punte, con Reus, Ozil e Thomas Muller.
La punta? Timo Werner, che, nonostante non sia proprio amatissimo dai suoi tifosi, ha tutte le possibilità di guadagnarsi il posto da centravanti titolare ai Mondiali.
Poi, c’è l’opzione B, quella con le riserve. Una squadra che, tra gli altri, potrebbe contare su Rudiger in difesa, su Rudy e Gundogan in mezzo al campo, e, soprattutto, su 3 altri grandi trequartisti come Draxler, Goretzka, e Sanè.
Il centravanti potrebbe essere un Mario Gomez all’ultimo ballo della sua carriera.
Ecco, poi ci sarebbe anche una terza opzione, del tutto valida: Leno in porta, Tah e Mustafi in difesa, con Toljan e Howedes sugli esterni, due centrocampisti giovani come Weigl e Kan, e altri tre trequartisti di livello, Brandt, Gotze e Younes, con il centravanti del Borussia Moenchengladbach Lars Stindl a chiudere la formazione.
Non è comunque finita qui: Löw avrebbe, per assurdo, anche gli uomini per mettere in piedi una quarta squadra competitiva, che non sfigurerebbe al confronto con nazionali di titolari.
Trapp in porta, Gerhardt, Orban, Ginter e Weiser in difesa, Demirbay e Dahoud in mezzo al campo, i soliti tre trequartisti (Philipp, Gnabry e Volland) e Sandro Wagner – che ha giocato le ultime partite con la nazionale dei titolari, in effetti – come punta centrale.
Per la fortuna di tutti, però, Löw potrà portarne solo 23 ai Mondiali. E forse, anche per il commissario tecnico, la scelta non sarà così semplice…