La nuova stagione è ricominciata, o, per molti di noi, è alle porte. La stagione vera, quella sui campi di provincia, dalla prima categoria...

La nuova stagione è ricominciata, o, per molti di noi, è alle porte. La stagione vera, quella sui campi di provincia, dalla prima categoria in giù, quella del calcio genuino, sano e che, di tanto in tanto, ci regala momenti di assoluto piacere, come tanto adoriamo.

Per affrontare al meglio il nuovo anno, abbiamo provato a mettervi in guardia dai pericoli che potreste correre su un luridissimo campo di provincia, uno di quelli in terra battuta o più spesso in fango. Abbiamo raccolto dieci possibili motivi per cui potreste essere presi a ceffoni in uno di questi campi, ma siamo sicuri che molti di voi avranno già familiarità con tutte queste situazioni. E siamo sicuri che molti di voi la vorranno rischiare, la vita.

1. Simulare in maniera evidente

Primo comandamento: sul campo di provincia le botte si danno e si prendono, ma l’importante è essere persone oneste e leali. E simulare è uno dei modi peggiori per farsi volere male dai numerosi delinquenti che possono popolare un campo polveroso della penisola italica. State pur certi che, dopo due volte che siete finiti in terra senza motivo, la terza volta che stramazzerete al suolo sarà per un motivo più che valido. Nella peggiore delle ipotesi vi risvegliate direttamente in ortopedia.

2. Provocare la persona sbagliata

Un campo di provincia tira fuori i peggiori istinti dell’uomo, e questo lo sappiamo bene. Per cui anche l’onesto mestierante può improvvisarsi delinquente e provocare il proprio avversario, verbalmente o fisicamente. Il problema è che, quando difetti di esperienza, puoi trovarti a provocare la persona sbagliata. E quando te ne accorgi, è già troppo tardi per pentirsene. Per cui, se non volete rischiare di fare una brutta fine, scegliete bene le vostre vittime.

3. Entrare male su uno più delinquente di te
La tentazione dell’entrata a gamba tesa o con il piede a martello è sempre forte, per chi vive sui campi di provincia. Il problema è che molto spesso, se non si è delinquenti abituali, temprati da anni e anni di battaglia, un’entrataccia può trasformarsi in tragedia. Perchè magari si entra in maniera scomposta su un losco figuro che conosce tutte le tecniche con cui un uomo può fare del male ad un qualsiasi essere vivente. E allora da carnefici potreste passare rapidamente a vittime.

4. Eccedere nelle proteste

Entri in area di rigore, ti buttano giù di peso, il fallo è evidente. Ti alzi e sbraiti, urli, strepiti. In breve tempo si accende un parapiglia, tutta la squadra avversaria ti è addosso, dal pubblico la cosa più gentile che ti arriva è una camionata di sputi. Insomma, prima di protestare con veemenza, fatti due conti. Certe volte l’incolumità vale più di un calcio di rigore. Vale la pena rifletterci bene.

5. Fare il furbo

Ok picchiare, ok delinquere. Ma se c’è una cosa che gli avventori dei campi di provincia non sopportano, quella cosa è la furbizia di chi tenta di ingannare il direttore di gara, magari con un tocco di mano malandrino, o con stratagemmi degni dei migliori inventori del Novecento. Tipo presentare in campo un calciatore espulso all’intervallo semplicemente mettendogli addosso un’altra maglia, un grande classico. Il problema è che nel 99,9% dei casi, strategie simili conducono dritti alle mani addosso.

6. Esultare in maniera troppo provocatoria

Ok, hai segnato il tuo meritato primo gol in 15 anni di carriera. Però non è il caso di festeggiare facendo le capriole alla Oba Oba Martins oppure la mitraglia alla Batistuta. Perchè le possibilità di prendere una legnata stratosferica entro i 5 minuti successive sono più o meno le stesse di prendere le botte andando con la maglia del Duce nella curva del St.Pauli. Suggerimento: alzate un composto pugno al cielo, e andate ad abbracciare i compagni. E via andare.

7. Provocare il pubblico sbagliato

Ecco, per dire. Se l’esultanza di cui sopra la fate in trasferta, fatevi il segno della croce. Il pubblico sbagliato può farvi pentire di essere venuti al mondo. Magari potreste avere la bellissima idea di mandarli a quel paese o di fare qualche gesto eloquente, tipo metterli a tacere. Non stupitevi se poi entro mezz’ora ve li ritrovate negli spogliatoi con in mano la foto della vostra famiglia. In trasferta, la regola principale, è volare basso.

8. Eccedere con le giocate leziose

Doppio passo, elastico, aurelio, finte, controfinte, tacchi, no look, tunnel. In terza categoria tutta questa roba (insieme al presentarsi al campo con le scarpe rosa) conduce dritti al camposanto, per cui l’unica cosa che ci sentiamo di consigliarvi in merito è EVITATE. No, davvero, potreste farvi seriamente male, non è proprio il caso.

9. Mancare di rispetto a un senatore

Ricordate: un calciatore più anziano di voi ha SEMPRE ragione. Non importa se sia un compagno o un avversario. Non importa se stia dicendo che è il sole a girare intorno alla terra. Non importa se vi sta ingiuriando parenti e defunti. Su un campo di provincia il senatore ha sempre ragione, dall’alto delle sue partite sul campo e delle mille battaglie disputate. Contraddire uno più grande di voi, spesso significa solo e soltanto cacciarsi nei guai.

10. Non rispettare la volontà del mister

In genere l’allenatore di provincia è un criminale almeno quanto voi. O forse pure peggio, avendo vissuto anni e anni in mezzo a battaglie che hanno forgiato il suo carattere. Per cui, se siete inesperti e alle prime esperienze in Prima Categoria (o peggio) cercate di fare il suo volere. Senza mai contraddirlo. Perchè altrimenti il ceffone alla Delio Rossi è quanto di più sicuro vi possa capitare.