Jamie Vardy è l’uomo perfetto per le copertine che raccontano (e, speriamo, racconteranno) la favola del Leicester. La storia del working class hero, dell’operaio...

Jamie Vardy è l’uomo perfetto per le copertine che raccontano (e, speriamo, racconteranno) la favola del Leicester. La storia del working class hero, dell’operaio diventato bomber. Riyad Mahrez è il genio della lampada, quello che, con la sua fantasia e i suoi colpi, accende la luce. Schmeichel, Huth e Morgan sono i buttafuori, il muro che protegge la porta delle Foxes.

Ma in mezzo al campo c’è un piccolo grande uomo che regge tutta la baracca, macinando chilometri su chilometri senza mai stancarsi e senza avere paura mai di mettere la gamba in situazioni al limite del pericolo. Un piccolo grande uomo che a volte sembra essere dappertutto, e che, come tanti altri protagonisti di questa favola, sembra essere sbucato fuori dal nulla: è N’Golo Kanté, il centrocampista franco-maliano (classe 1991) che tutta Europa ha imparato a conoscere. Il padrone del centrocampo del Leicester. Il giocatore di cui ci siamo perdutamente innamorati.

Basta guardare una partita del Leicester per accorgersi che questo ragazzo con la faccia da bambino ha la stoffa giusta. Quella di chi la vita la prende di petto, quella dell’uomo in missione. Se c’è un pallone nella terra di nessuno, state pur certi che, tempo qualche secondo, N’Golo Kanté sarà sul posto, pronto a ringhiare per conquistarlo, quel pallone.

La manovra degli avversari del Leicester sembra sempre impantanarsi, perchè va a sbattere contro quel piccolo frangiflutti che sbatte di qui e di là, da una parte all’altra, come se fosse dotato del dono dell’ubiquità. La prima reazione, quella di chi non lo conosce, è quasi sempre la stessa: “Ma quanti Kanté ci sono in campo?”. Parecchi, a quanto pare.

Anche lui è arrivato in Inghilterra praticamente da sconosciuto. Poco meno di 6 milioni di sterline, in un mercato in cui le squadre di Premier pagano dai 15 milioni in su calciatori che poi finiscono nel dimenticatoio in 6 mesi. N’Golo Kanté è arrivato dal Caen, dove si era messo in luce nel campionato di Ligue 2. Insomma, su di lui nessuno avrebbe puntato un soldo. Anche perchè, per stare in mezzo a un centrocampo di Premier, ci vuole fisico e ci vuole coraggio. Andare a sbattere contro armadi del calibro di Yaya Tourè, per dirne una, non è roba per tutti. Uscirne da vincitore è roba da campioni.

Il Leicester di Claudio Ranieri probabilmente non vincerà il campionato. Magari, di colpo, questo sogno si infrangerà e rimarremo tutti con una bolla di sapone esplosa tra le mani. La botta di oggi, con la sconfitta all’ultimo respiro all’Emirates contro l’Arsenal, è pesante. Ma per ora, finché ne hanno, questi ragazzi corrono. Uno, però, corre più di tutti gli altri, fino a stancarsi. Anche se stancarsi non sembra essere un’ipotesi contemplabile per N’Golo Kanté, il piccolo gigante che sta inseguendo un sogno -o forse un miracolo- con tutte le sue forze.

Valerio Nicastro
twitter: @valerionicastro