E’ fatta. Quello che non credevamo possibile è successo. Il Leicester, grazie al gol di Hazard e al pareggio tra Chelsea e Tottenham, si...

E’ fatta. Quello che non credevamo possibile è successo. Il Leicester, grazie al gol di Hazard e al pareggio tra Chelsea e Tottenham, si è laureato campione d’Inghilterra. Un’impresa da tramandare ai posteri, qualcosa di cui ci ricorderemo per anni.

Abbiamo deciso di omaggiare la vittoria della squadra di Ranieri con uno dei nostri pagelloni delinquenziali, dedicato a tutti gli eroi delle Foxes. Partendo dal presupposto che, per tutti, un voto da uno a dieci è semplicemente riduttivo. 

Kasper Schmeichel 9

Il figlio di Peter finalmente non è più solo il figlio di Peter. Kasperone entra nella storia a 29 anni, con le sue parate, con le sue uscite a pugno chiuso, i suoi urlacci e soprattutto i suoi rinvii con la dinamite. Il primo schema della squadra di Ranieri? Lancio lungo del portierone, a cercare lo scatto di Vardy. Ci si può vincere un campionato, così. Impagabili le sue uscite a quattro di bastoni, con annesse Madonne incorporate.

Mark Schwarzer 7

Non ha mai giocato, visto che Kasperone le ha giocate tutte. Ma il portiere di riserva del Leicester ha fatto il back-to-back, visto che l’anno scorso ha festeggiato il titolo con il Chelsea. E che gli vuoi dire?

Danny Simpson 8,5

La faccia da galeotto potrebbe ingannare, e invece no, lui galeotto non lo è stato. Per pochissimo, però, visto che ha rischiato la galera per una brutta storia di violenza domestica sulla compagna. In campo si segnala per le sue scorribande sulla fascia: lama nel calzettone, tatuaggi in bella vista e randellate a destra e a manca. Delinque impunemente senza mai farsi prendere. Da professionista consumato.

Wes Morgan 9

Il capitano paura non ne ha. Al massimo ne fa. Si piazza al centro della difesa con la sua faccia truce, e con il suo fisico da buttafuori (o da elefante, per citare Don Fabio Capello) allontana chiunque manifesti la minima intenzione di avvicinarsi dalle parti di Kasperone. Ha sulla coscienza diversi morti e feriti, mette a bilancio pure due reti pesantissime con le sue incursioni nell’area avversaria. Il buttafuori sulla sua lista ha pochissimi nomi. Per gli altri, solo legnate. Forti.

Robert Huth 8,5

Il degno compare di Wes Morgan. Il cristone tedesco sembrava finito a Leicester come ultima tappa di una carriera in declino, invece ha saputo dimostrarsi utile alla causa. Insieme a Morgan ha blindato la difesa delle Foxes, spazzando e spedendo in tribuna una quantità abnorme di palloni. Alla fine ha segnato pure 3 reti. Nota di merito: è il più ammonito della squadra, con 8 gialli. Sigillo di approvazione delinquenziale ottenuto. Il grido HUTH HUTH HUTH HUTH che parte dalle tribune del King Power Stadium richiama rumori della giungla e lo esalta fino all’inverosimile. In Italia sarebbe scoppiato un caso per insulti razzisti.

Christian Fuchs 8

Il momento di maggior gloria della stagione del terzino austriaco è senza ombra di dubbio la pubblicazione del video dei festeggiamenti in diretta da casa Vardy. E’ lui a rischiare il telefono e a mettere online le immagini del delirio. Nel resto della stagione si guadagna la pagnotta facendo quello che un onesto terzino di una squadra di mestieranti deve fare: arrangiandosi alla meno peggio. Arrivare sul fondo e crossare è pura utopia, più frequentemente lancia decine di migliaia di palloni in tribuna dalla sua posizione privilegiata sulla fascia. Fuchs you.

Marcin Wasilewski 6

Solo due apparizioni per il difensore della Polonia e della Nazionale Galeotti: sarà perchè, quando Ranieri lo butta nella mischia contro l’Arsenal, in dieci minuti combina un numero indefinito di guai e rischia di mandare a capasotto la stagione delle Foxes. Da quel giorno, sparito dalle rotazioni. Probabile un esilio a Novosibirsk. Gli mettiamo 6 solamente perchè non abbiamo il coraggio di dare un’insufficienza a questo criminale che potrebbe leggere e venire a cercare vendetta a casa nostra.

Danny Drinkwater 8

Con quei capelli un po’ così, appiccicati sulla fronte con la colla vinilica, non deve essere facile giuocare al pallone. Non deve essere facile neppure l’esistenza di uno che nel cognome inneggia all’acqua, nel paese in cui chi non beve birra è considerato alla stregua di un nemico del popolo. Eppure il buon Danny se ne fotte e macina chilometri insieme all’amico Kantè, anche se per tenere il passo del francese servirebbe perlomeno un Malossi.

Marc Albrighton 7,5

Il padrone della fascia di sinistra, un altro che ha macinato chilometri su e giù cercando di mettere in mezzo palloni giocabili per il buon Vardy. Alla fine, facendo due conti, in tutta onestà, non è che i suoi piedi siano così tanto diversi da due ferri da stiro, eppure l’amico Marc riesce a mettere insieme anche due reti in questa stagione, dimostrando a tutti che quando gira bene, gira bene. Nelle ultime partite ha lasciato il posto a Schlupp.

N’Golo Kanté 10

10, come i chilometri che il piccolo maratoneta francese percorre ogni 10 minuti di partita. Corre su e giù, a destra, a sinistra, al centro, avanti, dietro, ovunque. Lo vedi andare a contrastare a centrocampo e poi proporsi in avanti, fa le diagonali al posto dei terzini e chiude al posto dei centrali. Poi, come nulla fosse, parte e va a ispirare la manovra d’attacco. Altro che la pecora Dolly, è lui la prova vivente della clonazione: in campo di Kantè ce n’erano almeno 5 a partita. Si vocifera che si occupi anche della manutenzione e della pulizia del King Power Stadium, per sgranchirsi le gambe a fine partita. Infinito.

Jeff Schlupp 7

Il cruccoghanese paga la sfortuna di essere uno dei pochi ad essersi fatto male in questa stagione miracolata per il Leicester, ma nel finale riesce ad essere protagonista. Anche lui nelle gambe ha un motorino instancabile, solo che per lui il giuoco del calcio non prevede la possibilità di alzare la testa per vedere quello che succede intorno a lui. Per questo spesso parte a testa bassa e si va a schiantare contro le difese avversarie. Decisivo comunque contro lo Swansea. Ti va un po’ di Schlupp, solo io e te?

Riyad Mahrez 9,5

Fino all’anno scorso sembrava uno di quei giocatori fumosi che ti fanno bestemmiare i santi per tutte le volte che perdono il pallone cercando di dribblare anche l’anima santa del Signore. Quest’anno il fragile algerino le azzecca tutte, si scopre padrone della fascia destra e mette insieme una stagione difficile da immaginare. 17 gol in 35 presenze, per lui che a momenti doveva girare con la scorta per evitare di prendere le botte. Poi magari l’anno prossimo lo vendono per 60 milioni e si dimentica pure come si cammina, intanto quest’anno ha fatto impazzire tutti. Carrellate di Moment per tutti gli sventurati che hanno incrociato il suo cammino.

Andy King 6,5

Non è stato un grande protagonista della stagione delle Foxes, però lui c’era quando il Leicester era in League One nel 2008-09, c’era in Championship, c’è ancora oggi. La dimostrazione vivente del miracolo del Leicester.

Gökhan Inler 6

Si, ha vinto il titolo anche lui.

Demarai Gray 6,5

Il giovane bimbominchia delle Foxes ha un ruolo importante nello spogliatoio del Leicester: è la vittima designata degli atti di bullismo, quello condannato a raccogliere la saponetta che sfortunatamente continua a scivolare dalle mani del distratto Wes Morgan. In ogni caso, talento futuribile, se non diventa un Neymar più scemo potrebbe fare molto bene negli anni a venire. Ha rischiato di farsi decapitare dall’elica di un elicottero, quindi non ci conteremmo moltissimo.

Jamie Vardy 10

Padrone assoluto della baracca. Da operaio a capocannoniere della squadra vincitrice della Premier: nemmeno il più ottimista dei delinquenti avrebbe immaginato un finale così. Jamie si sbatte come un indemoniato su tutti i palloni, va in pressing anche sui tifosi avversari e prima di darsi per vinto si farebbe espiantare qualche organo. 22 gol, di cui 11 in fila, nella storia della Premier League. Una coppia con Mandzukic o Diego Costa scriverebbe la storia della delinquenza. Uomo simbolo della cavalcata di questa squadra, eroe di grandi e piccini. Nel tempo libero se le bomba tutte lui.

Shinji Okazaki 8

La stagione delle Foxes parte con le dichiarazioni di Jamie Vardy che, velatamente, accusa tutti gli asiatici di puzzare e di essere delle pessime persone. Qualcuno gli fa notare che il suo compagno d’attacco sarà il giapponese Okazaki, fatto curioso. I due in qualche modo riescono a convivere per tutto l’anno. Certo, se al posto di Okazaki Ranieri avesse potuto contare su un giocatore di calcio vero, tipo Daniel Ciofani, la Premier sarebbe stata chiusa a Natale. Il giapponese ha con il gol lo stesso feeling che Vardy ha con la letteratura russa, e prima di mettere un pallone in rete bisogna aspettare l’ok della Madonna di Fatima. Segna comunque cinque gol pesanti, per cui il titolo del Leicester ha un po’ gli occhi a mandorla.

Leonardo Ulloa 7,5

Il bomber di scorta delle Foxes. Anche lui prima di buttare un pallone in porta ne butta 15 in curva, a dimostrazione che, se fosse stata un’annata normale, il Leicester avrebbe fatto una fatica matta a buttare più di 20 palloni in rete durante tutta la stagione. Alla fine invece l’attaccante della Patagonia viene fuori nel momento della difficoltà, con Vardy squalificato: rigore al 95′ al West Ham tirato senza paura (la saracca centrale funziona sempre, amici) e doppietta al compiacente Swansea. Miracolato da Dio.

Claudio Ranieri 11

Non prendiamoci in giro: se questa banda di allegri perdigiorno è arrivata a vincere la Premier League il merito è del nostro Claudione. Che, sornione, ha messo insieme un gruppo vero, prendendo una squadra che si era salvata per miracolo e portandola sul tetto della Premier. Una volta trovati gli equilibri, non li ha toccati nemmeno per sbaglio: la formazione titolare del Leicester si può recitare a memoria, cosa che nel calcio moderno è praticamente impossibile. Memorabili le sue delinquentate in conferenza stampa, in cui sembra prendere tutti per il culo in totale allegria. Well done, Mister. Da domani svolgerà il doppio incarico di allenatore e Sindaco.