Il pagellone delinquenziale della Serie A (dopo 12 giornate)
2016-17 Novembre 14, 2016 delinquentidelpallone
La sosta per le Nazionali è un momento buono per fare riflessioni e per tirare i primi bilanci, relativamente a quanto visto finora durante il campionato. Le prime 12 giornate, infatti, ci hanno già fatto vedere qualcosa di più chiaro, e, anche se non sono giudizi definitivi, si può cominciare a capire qualcosa di più su quello che abbiamo visto e soprattutto su quello che vedremo.
Per cui, dopo 12 giornate, è giunto il momento, almeno per noi, di mettere qualcosa nero su bianco. Ecco a voi, squadra per squadra, il nostro giudizio su tutte le 20 protagoniste del campionato di Serie A. Ecco a voi il pagellone delinquenziale della Serie A dopo le prime 12 giornate.
Atalanta 8: La Dea aveva cominciato malissimo, facendo credere ai suoi tifosi che si sarebbero trovati di fronte a una stagione difficilissima. Poi quel mago del Gasp ha cominciato a far girare gli ingranaggi, Petagna si è scoperto bomber affidabile, e tutto ha iniziato ad andare per il verso giusto. Oggi sognano l’Europa, e potrebbe davvero non essere utopia…
Bologna 5: Poca fortuna per i rossoblu, che hanno forse pagato qualche infortunio di troppo, e un calendario che poteva anche essere più clemente. Di certo, rispetto al valore della rosa, i 13 punti raccolti fin qui sembrano pochini. C’è da dire che, visto quello che stanno combinando le altre pretendenti alla retrocessione, per andare giù quest’anno servirà molto impegno, e al Bologna basterà il minimo sindacale per tenersi lontano dalle acque torbide.
Cagliari 5,5: Non fatevi ingannare da qualche cappottone in trasferta di troppo. Alla fine aveva ragione il buon Boskov, che è meglio perdere una partita 5-0 che 5 per 1-0. La truppa di Rastelli ha già messo in cascina 16 punti, con i quali, per assurdo, potrebbero stare a posto pure fino a Natale. Dalle vittorie in casa passa la salvezza, e a quelle punteranno i sardi, per una stagione che, dovesse finire a metà classifica, sarebbe comunque un mezzo trionfo.
Chievo Verona 6: Buona partenza, con la perla della vittoria sull’Inter, ma poi dopo la vittoria a Pescara è cominciata una fase calante. La squadra di Maran è comunque solida, sempre rognosa e in sostanza non andrà giù nemmeno quest’anno, continuando a vivacchiare a metà classifica racimolando punticini in giro per l’Italia. Formica.
Crotone 4: Vero è che il valore della squadra è quello che è (secondo alcuni anche inferiore alla rosa che l’anno scorso si guadagnò la promozione) ma fare 5 punti in 12 giornate significa condannarsi a una retrocessione quasi certa. Aggiungeteci la vicenda dello stadio, con la squadra costretta a giocare a Pescara per due mesi, e otterrete un quadro abbastanza tragicomico. Note positive: è arrivata la prima vittoria, e non possono che migliorare.
Empoli 5,5: Un vero e proprio manuale di cinismo e pragmatismo. Segnando 6 gol in 12 partite (ma quattro tutti insieme nell’ultima giornata) si sono portati a casa 10 punti e sono lì tranquilli fuori dalla zona retrocessione, avendo pure bloccato la Roma sullo 0-0 di recente. Insomma, l’Empoli di sfangata in sfangata potrebbe davvero salvarsi senza patemi. Fare qualche gol in più aiuterebbe ad arrivare alla sufficienza.
Fiorentina 5,5: Sia chiaro, come per tante altre squadre, il voto negativo ai viola non è alla stagione in sé, ma è ovviamente espresso in relazione al potenziale della squadra. La Fiorentina non sta giocando il bel calcio della scorsa stagione, e anche i risultati faticano ad arrivare. Insomma, è come quegli alunni a scuola che “potrebbero ma non si applicano”. Obiettivo minimo è ancora una volta arrivare in Europa League: hanno ancora una partita da recuperare contro il Genoa, che potrebbe aiutarli a risalire la classifica con qualche prezioso punticino.
Genoa 6: Juric si è ritrovato in mano la creatura di Gasperini e anche lui, come il suo Maestro, si è trovato costretto a ripartire da zero con una rosa nuova e da amalgamare ancora una volta. Il Genoa si sta barcamenando tra alti e bassi, pur avendo perso il derby è ancora sopra ai rivali cittadini e deve pure recuperare una partita. Insomma, con il ritorno di Pavoletti a pieno regime, anche il Genoa può ancora migliorare. E Juric può farci ancora divertire parecchio a suon di ingiurie dalla panchina.
Inter 4: Che Frank De Boer abbia pagato anche per colpe non sue ci pare assodato, che questa squadra potesse e dovesse fare meglio altrettanto. La vittoria contro la Juventus poteva servire da trampolino di lancio per questa squadra in cerca di identità, che invece è lentamente sprofondata in una baratro di mediocrità generale. Il voto è la somma di prestazioni deludenti, scelte societarie rivedibili e risultati raggiunti in relazione al valore della rosa che, a nostro avviso, è di ottimo livello per questa serie A.
Juventus 7: A inizio anno l’impressione era che la Juventus avrebbe cannibalizzato il campionato. Dopo 12 giornate, e dopo due sconfitte a San Siro, giocando male (ma non ditelo a Max che altrimenti vi tira addosso qualche Madonna) e con parecchi infortuni a tormentare Allegri, sono comunque a + 4 sulla seconda. L’infortunio di Dybala ha poi lasciato un po’ di spazio a Marione Mandzukic che altrimenti avrebbe rischiato di scapocciare per le troppe panchine. In ogni caso, decidete voi se le avversarie debbano preoccuparsi oppure coltivare ambizioni di gloria.
Lazio 8 :La squadra di Simone Inzaghi è indubbiamente una delle rivelazioni di questo inizio di campionato, forse LA rivelazione insieme all’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Non che la rosa a disposizione del tecnico fosse scarsa, intendiamoci, ma tutte le vicende extracalcistiche che avevano minato l’avvio di stagione della squadra biancoceleste (caso Keita e rifiuto di Bielsa su tutte) erano pronte ad esplodere alla prima difficoltà. Difficoltà che per ora, con la squadra al 4 posto e un calcio divertente, non si sono ancora palesate, anzi il giocatore che sembrava poter essere fonte di problemi, Keita Balde, si sta dimostrando uno dei più decisivi. Con Biglia e De Vrij infortunati, oltre al resto, Simone Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro, senza inventarsi nulla ma semplicemente mettendo nelle condizioni i giocatori di potersi esprimere al meglio.
Milan 7: Alzi la mano chi avrebbe previsto che, dopo 12 giornate, il Milan di Montella sarebbe stato a -5 dalla capolista e 4 punti sopra al Napoli. Avendo, tra l’altro, anche sconfitto proprio quella capolista. Insomma, nonostante le tante perplessità, la squadra c’è, e sta assimilando le idee di gioco del suo nuovo allenatore che, a sua volta, è stato bravo ad abbandonare l’integralismo della sua filosofia di gioco per dedicarsi, di tanto in tanto, anche al fare legna. Nota di merito i tanti giovani italiani schierati dai rossoneri. Il derby della settimana prossima, comunque, potrà contribuire ad alzare o ad abbassare questo voto.
Napoli 5: La partenza di Higuain non può essere un alibi, e non lo è stata finchè Milik era sano e teneva sulle spalle il peso dell’attacco. Poi, però, con l’infortunio del polacco la situazione è letteralmente diventata drammatica. Sostituire Higuain è complicato, sostituire il sostituto di Higuain ancora di più. Inadeguato alla pressione Gabbiadini, inadeguati al ruolo i diversi giocatori impegnati come falsi nueve: insomma, un po’ di demerito all’allenatore che non ha ancora avuto l’idea di cambiare sistema di gioco, un po’ al presidente che non è riuscito a risolvere del tutto la grana centravanti, visto che la coperta si è comunque rivelata un po’ troppo corta. Il tempo per tornare sulle posizioni di testa c’è tutto, ma non è molto. Converrebbe sbrigarsi.
Palermo 4: Come De Zerbi, considerati i precedenti, sia ancora saldo sulla panchina del Palermo, è ancora un mistero. Il Palermo, in effetti, fin qui non ha mostrato grandi segni di vita, se si eccettua il pareggio esterno a San Siro e il guizzo a Bergamo. Da lì le cose sono poi andate precipitando, e la luce in fondo al tunnel sembra proprio non vedersi. Unica nota di merito, la scoperta di Nestorovski, che potrebbe essere l’unica ancora di salvezza cui appigliarsi, se dovesse segnare una ventina di gol. Ecco, appunto.
Pescara 4: Con tutta la buona volontà di questo mondo non riusciamo proprio a dare un giudizio diverso al Pescara. 7 punti in classifica, di cui 3 regalati a tavolino, che al momento significherebbero retrocessione senza appello. La volontà di Oddo di voler sempre proporre il proprio gioco, a prescindere dall’avversario e dalla categoria, ci pare quantomeno azzardata considerando l’organico a disposizione. Dietro si balla che è un piacere e in avanti si fatica tremendamente a trovare la via del gol. Continuando su questa falsariga sarà dura…
Roma 7: L’unica, tra quelle attese, a riuscire a mantenere il passo della Juve (ad oggi la Roma è sotto di 4 punti in classifica), che pure non sta facendo un campionato da schiacciasassi, soprattutto per quel che riguarda il gioco espresso. In questo avvio di stagione la banda di Spalletti si è distinta per qualità della manovra, occasioni da gol create e capacità di andare in rete con tanti uomini diversi. Dzeko sembra un giocatore completamente trasformato e le ambizioni di successo dei giallorossi passeranno anche, se non soprattutto, dai suoi gol. Il merito più grande di questo voto, a nostro avviso, va riservato a Luciano Spalletti che ancora una volta si sta dimostrando allenatore eccellente.
Sampdoria 6: Se si valutasse solamente il valore del gioco espresso, probabilmente il voto sarebbe di mezzo punto superiore. La squadra di Giampaolo ha disputato, quasi sempre, ottime partite senza però trovare il bandolo della matassa nella prima parte di stagione, in cui la squadra creava ma veniva quasi sempre punita al minimo errore dall’avversario. Con pazienza le cose sono migliorate: la vittoria nel Derby, poi quella contro l’Inter ed il pareggio a Firenze. Con un Muriel rinato e tanti giocatori interessanti era lecito aspettarsi qualcosa in più, in termini di posizionamento in classifica ma siamo certi che, continuando su questa strada, le cose non potranno che migliorare.
Sassuolo 5: Ok l’infortunio, pronti via, al miglior giocatore della rosa, ok il doppio impegno che indubbiamente contribuisce alla minor brillantezza dei neroverdi in campionato, ok tutto quello che volete ma da questo Sassuolo, in questo campionato, era lecito aspettarsi di più.
I ragazzi di Di Francesco si trovano appena sopra la zona retrocessione e, più in generale, stanno faticando a proporre quel calcio offensivo e divertente ammirato nelle passate stagioni. Tolti Defrel e Politano, autori di un eccellente inizio di stagione, gli altri componenti della rosa non si stanno esprimendo sui livelli attesi. Con il rientro di Berardi siamo certi che le cose miglioreranno, per il momento la sufficienza è un’utopia.
Torino 7 :Se avessero raccolto qualche punto in più nelle prime partite, quando comunque la rosa era falcidiata dagli infortuni, il voto sarebbe certamente stato superiore. In ogni caso il Torino sta facendo un campionato più che buono, al momento settimo in classifica, mettendo in mostra alcuni giocatori destinati a grandi palcoscenici (il Gallo Belotti su tutti, ma non scordiamoci di Benassi e Boyè che, per il poco che ha giocato, ha fatto intravedere ottime potenzialità). Buona parte del merito va sicuramente data al condottiero Sinisa Mihajlovic, capace di motivare il gruppo come pochi e farlo rendere persino al di sopra delle proprie potenzialità.
Udinese 6: Il voto è la media tra il 5 dell’era Inchini ed il 7 della gestione Del Neri. Il posto in classifica ci sembra rispecchiare, a grandi linee, il valore della rosa che non è sicuramente competitiva per traguardi ambiziosi ma dovrebbe garantire, al contempo, una salvezza senza troppi patemi.
Certo se poi Thereau dovesse continuare ad andare in gol con questa continuità e Fofanà si dimostrasse il gioiellino che promette di diventare allora i discorsi cambierebbero, soprattutto per le tasche della famiglia Pozzo.