I 10 bimbiminkia che incontri su un campo di provincia
Calcio di provincia Settembre 23, 2015 delinquentidelpallone
La società moderna ha partorito dei mostri. Dei soggetti che hanno una visione del mondo totalmente opposta al nostro modo di vedere il calcio, la vita, l’universo. Cercando la definizione di bimbominkia, in rete, ci si imbatte in cose del genere: “Nel gergo giovanile, utente web che si comporta in modo stupido e infantile, intervenendo continuamente nelle discussioni e mostrandosi fastidioso o irriguardoso verso gli altri; anche, adolescente che basa il suo stile di vita sull’adesione a mode convenzionali.“
Il problema è che questi soggetti hanno cominciato a venire fuori dalle case e dal web, e sono arrivati, da Badoo e Netlog, alla vita reale. E, purtroppo, anche nei campi di calcio, addirittura in quelli di provincia, un tempo feudo invalicabile della delinquenza.
Per questo motivo abbiamo provato a raccogliere 10 tipologie di bimbiminkia che potreste incontrare su un campo di provincia e che potrebbero scatenare i vostri istinti più squallidi e beceri.
1. Quello vestito di tutto punto e con l’acconciatura all’ultima moda
Si presenta in campo con i capelli perfettamente tagliati dal coiffeur, mica dal barbiere. Riga a lato, cresta colorata, taglio scalato, poco importa. E’ un capello con il quale non si può assolutamente scendere su un campo da calcio, figuratevi su uno di quei campi in terra battuta della provincia italiana. A tutto ciò, abbina una divisa perfettamente linda e pulita, una fascetta nei capelli e l’ultimo modello di scarpe fluorescenti ordinate 6 mesi prima della loro uscita ufficiale su internet.
In camera ha il poster di David Beckham. Ma non quello di una punizione infilata all’incrocio o di un corner battuto bello preciso in mezzo. No, quello di Beckham con la tartaruga al vento e le mutande in bella vista.
2. Quello che usa il calcio come scusa per rimorchiare
Uno dei mostri creati dal pallone è stata la commistione tra calcio e mondo dello spettacolo, che, con l’esplosione del pallone come fenomeno mediatico, ha contribuito a creare coppie famose composte da soubrette, attrici, modelle e calciatori più o meno famosi. Ecco, il problema è che adesso qualcuno ha cominciato a credere che con il calcio si possa rimorchiare davvero e finire per pucciare il biscotto più di quanto si possa pucciare il pallone in rete.
Il bimbominkia di questo tipo convince tutte le sue amiche e aspiranti fiamme a venire a vedere la partita, per dedicare loro un gol con un bacio, un cuore, un gesto. E tante volte, siccome la vita è strana e maledetta, questo soggetto finisce pure per riuscire nel suo malefico intento, facendo pure la figura del dritto. Mai una gioia.
3. Quello che non la passa nemmeno al Padreterno
Testa bassa, doppio passo, dribbling ubriacante, finta, tiro che finisce in curva. Ore e ore passate su Youtube a guardare gli highlights dei campioni da lui amati lo hanno rovinato. Adesso questo bimbominkia è convinto di poter fare tutto da solo e di non aver bisogno dei suoi compagni, se non come comparse nelle sue esultanze, pure quelle viste su Youtube ovviamente.
Il ragazzo non passa mai la palla, a nessuno, perchè è convinto di poter andare in porta da solo. Ora, finchè gioca contro di voi, non è un problema, visto che in porta non ci arriverà comunque mai. Se invece vi ritrovate in squadra un cancro del genere, sarete costretti a risolvere la questione da uomini d’onore. Mettendo in chiaro le cose, anche a rischio di far volare qualche ceffone sul coppino. Educativo.
4. Quello che batte le punizioni alla Ronaldo
L’arbitro fischia uno dei settecento calci di punizione che gli tocca fischiare in una luridissima partita di seconda/terza categoria. La scena si ripete sempre uguale. Arriva questo imberbe omuncolo, prende il pallone e, gonfiando il petto, esclama: “ci penso io!” guadagnandosi gli sguardi di disapprovazione del pubblico, dei compagni e del mister.
Sistema il pallone con la massima cura possibile, nei casi peggiori potrebbe anche provare a dargli un bacetto. Prende la rincorsa, conta i passi, allarga le gambe e si mette in posa con le mani lungo i fianchi. Uno che dovesse osservare la scena, potrebbe pensare che stia urinando. Aspetta qualche secondo per farsi scattare le foto dai fotografi (ce ne sono?) e poi parte. Palla sulla luna, giustizia divina che fa il suo corso.
5. Quello che simula
E’ una vecchia storia. Non c’è cosa peggiore di un becero, squallido e ignobile simulatore su un campo di provincia. Ogni volta che qualcheduno lo sfiora, questo soggetto vola in terra urlando e contorcendosi nelle espressioni di dolore che ha studiato per anni in televisione e sui libri del tardo romanticismo gotico. E, purtroppo, tante volte l’arbitro ci casca pure.
Avere a che fare con questo soggetto è però semplice. Di solito, i più navigati bucanieri di provincia capiscono immediatamente quando si trovano di fronte tipi del genere, e non tardano a fornirgli una buona scusa per contorcersi a terra dal dolore. Di solito, smettono immediatamente.
6. Quello che esce palla al piede dalla difesa
In camera ha il poster di Lucio, e nel cuore l’arroganza di chi vorrebbe ma non può, ma si permette lo stesso. E, se pensate alle madonne che avete tirato a Bonucci o a Mexes ogni volta che li avete visti avventurarsi oltre la linea della trequarti difensiva, provate a immaginare cosa possa combinare un ignobile difensoraccio di provincia che prova a uscire con la palla dalla linea di difesa.
Testa alta, petto in fuori, sguardo vigile. Molto spesso, quasi sempre, il bimbominkia che prova a uscire palla al piede dalla difesa, la palla se la scorda dietro o la perde per strada, facendosi tirare appresso una sequela di insulti irripetibili dal portiere e dai compagni di difesa. Nelle docce, di solito, viene sodomizzato per espiare i suoi peccati.
7. Quello che prova i giochetti
Altra vittima della sindrome da Youtube. Il ragazzo passa le sue ore a cercare di riprodurre i trick e le magie visti sulla Rete. Ha la camera tappezzata di poster di Neymar e una dozzina di maglie di Ronaldinho nel cassetto.
Due possibili ipotesi possono paventarsi quando scende in campo. Potrebbe essere davvero in gamba e saperli fare, i giochetti. Ma su un campo di infima categoria, più che un bene questo è un male visto che la legge dice che chiunque manifesti un tasso tecnico superiore alla media va steso nei primi 3 minuti di gara.
Altra ipotesi: ci prova ma non gli riescono mai e poi mai. In quel caso ci pensano i compagni di squadra a riportarlo sulla retta via e raddrizzarlo a suon di calci nel deretano.
8. Quello che si sente perseguitato
“Il mister ce l’ha con me, non mi fa giocare“. Il bimbominkia di questo tipo ha una grossa considerazione di sé e si ritiene il miglior giocatore in circolazione in un raggio di 200 km.
Per cui, il fatto che non veda il campo o non riesca a esprimersi al meglio è sempre colpa del mister che non lo schiera o lo schiera fuori posizione, dei compagni che non lo supportano, dell’arbitro che è invidioso e gli fischia contro o del destino che non vuole che diventi il nuovo Scozzarella. La colpa, in pratica, non è mai sua, perchè lui è il migliore al mondo e nulla potrà scalfire la sua convinzione. Nemmeno decenni interi di panchine e insulti.
9. Quello che si bulla sui social network
“Grande prestazione a Torre Magnuppa, concentrati per il prossimo match. Newer Ghive Ap!”
Dopo aver seguito tutti i suoi campioni preferiti su Instagram, aver messo like a tutte le pagine Facebook dei suoi idoli e followato su Twitter anche gli ultimi 3 panchinari di Virtus Entella, Casertana e Fidelis Andria, adesso si sente pronto. Anche lui può sbandierare al mondo il suo essere grande calciatore sui social network. Foto profilo? Ovviamente quella in campo, con lui che si sistema i capelli prima di battere il calcio di inizio. Foto di copertina? Lui che esulta per un gol, fotografato con il Nokia 3310 (si, poteva fare le foto anche senza fotocamera) dagli spalti e quindi ridotto a 3 pixel in tutto.
Di solito il tutto fila via nell’indifferenza generale: 3 likes a foto, quando va bene. Lui, sua mamma e il suo profilo finto che usa per abbordare le 2000 sulle pagine degli One Direction.
10. Quello che vorrebbe delinquere, ma non può
Il ragazzo ha sentito dire che delinquere è bello, che far sentire i muscoli è una cosa che può dare grande soddisfazione. Allora prova a studiare da delinquente e a darsi da fare in campo. Solo che la sua anima da bimbominkia è ancora troppo preponderante, per cui i suoi tentativi finiscono per risultare patetici. Prova ad alzare la voce, ma quello che viene fuori è solo uno stridulo vociare acuto da eunuco.
Prova a mettere la gamba, ma quando becca un vero delinquente di provincia, batte immediatamente in ritirata, correndo a frignare dall’arbitro. Prova a darle per primo, ma appena vede che si mette male, corre a nascondersi dietro il vero farabutto della squadra. Ritenta, sarai più fortunato.